Una riflessione sulle conseguenze che i condizionamenti del potere hanno sulla capacità critica e sulla responsabile consapevolezza dei cittadini del futuro

Purtroppo, l’assolutizzazione dei “mezzi” genera “fini” che in realtà costituiscono i fini del potere di forgiare persone con sempre meno autonomia, responsabilità e capacità critica. Esattamente il contrario di ciò che servirebbe per una partecipazione democratica e responsabile di tutti alla gestione della cosa pubblica. E non c’è alcun dubbio che l’eccessiva propensione dei vertici istituzionali, del MIUR in particolare, ad assolutizzare l’innovazione della tecnologia digitale come rimedio di tutti i mali e come soluzione a tutte le emergenze, abbia influenzato, se non addirittura condizionato, l’educazione e la formazione anche per quanto riguarda la famiglia.

Una riprova concreta di ciò è data proprio dall’introduzione dei dispositivi digitali, tablet e smartphone, nella fase dell’infanzia, anche per quanto riguarda l’educazione familiare. Infatti è sempre più dilagante la tendenza da parte dei genitori ad utilizzare tali dispositivi digitali come strumenti di intrattenimento ludico per i propri figli neonati Stop ai Tablet per i Neonati .

O, peggio ancora, come elemento di orgoglio rispetto a presunte attribuzioni di talenti e abilità in un campo, talvolta ostico, per gli adulti. Purtroppo, niente di tutto quello che inorgoglisce i genitori relativamente ad un abile uso della tecnologia digitale da parte dei figli neonati corrisponde effettivamente al benessere del bambino in età prescolare e facilmente ne condiziona il corretto sviluppo e ne pregiudica anzi le abilità future. Articolo di Repubblica, 4 Giugno 2014 – La rivincita della penna, chi la usa ha più memoria

Infatti è dimostrato anche nell’allarme espresso dai pediatri che il confronto diretto, specialmente se continuativo nel tempo, riduce le abilità attitudinali costitutive, e sicuramente preclude lo sviluppo di quelle relazionali di tipo personale. La sovrapposizione poi del mondo virtuale a quello reale certo non favorisce neppure, nella fase infantile, una vera distinzione della diversa natura dei rapporti umani: da quelli vissuti direttamente nel contatto personale con l’altro rispetto a quelli mediati dai mezzi tecnologici digitali attraverso la rete. Nel caso di questi ultimi la digitazione sulla tastiera del computer e la sensibilità tattile degli schermi digitali sono la massima espressione emotiva e sentimentale, percepita nell’interazione virtuale con l’altro, che offusca e vanifica tutti i sentimenti autentici che nella vita reale si formano proprio nel contatto personale con l’altro da sé.

 

Dott.ssa Mara Massai

Sociologa, Dottore di ricerca in Criminologia

esperta in Tecniche Investigative in Criminologia e Vittimologia

Project Manager

Presidente di AS.SO.GRAF. (Associazione Culturale di Sociologia e Grafologia)

 

 

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