Secondo recenti stime riguardanti gli importi degli assegni di divorzio, rispetto a 10 anni fa c’è stato un calo del 6%. Differenze, inoltre, tra Nord e Sud Italia

Gli importi degli assegni di divorzio, negli ultimi 10 anni, hanno subito una flessione del 6%. Per la precisione, gli assegni di divorzio viaggiano sui 500 euro mensili.

Esistono però differenze sostanziali tra Nord e Sud Italia.

Secondo un’indagine riportata dal Sole24Ore, infatti, la media degli importi degli assegni di divorzio degli italiani è più bassa al sud che al nord.

Un po’ di numeri

In testa c’è la Lombardia con una cifra media pari a 678 euro. Segue a ruota il Lazio con 638 euro e chiude il Molise con 358 euro, preceduta immediatamente dalla Basilicata con 364 euro.

Nel mezzo si colloca la Valle d’Aosta (521 euro), seguita dalla provincia autonoma di Trento (513 euro) e le Marche (503). La media complessiva è di 526 euro.

Le cifre riportate dal Sole24Ore sono state ricostruite prendendo come fonte gli importi portati in deduzione dagli italiani nelle dichiarazioni dei redditi del 2017.

La ricerca ha poi evidenziato che, rispetto al 2008, gli importi degli assegni di divorzio corrisposti agli ex coniugi sono più bassi di circa il 6%.

Oltre a questo, alla luce della sentenza Grilli del 2017 e delle successive pronunce di legittimità e di merito, nella determinazione dell’an dell’assegno divorzile ad oggi non si tiene più conto del tenore di vita goduto in costanza di matrimonio.

Inoltre, è venuto meno anche il binomio disparità reddituale/assegno divorzile.

Ciò ha avuto come conseguenza il fatto che se l’ex è economicamente autosufficiente non avrà diritto ad alcun sostegno conseguente alla fine del suo matrimonio.

In base ai dati Istat del 2015 e in attesa di vedere che risultati porteranno i più recenti orientamenti giurisprudenziali, i divorzi con assegno di mantenimento sono il 53% dei totali. Infine, secondo l’indagine del Sole24Ore, di questi il 7,3% riguarda solo l’ex coniuge, il 6,9% sia l’ex coniuge che i figli, il 39,1% solo i figli.

Nella stragrande maggioranza dei casi poi (93,6%) l’assegno per il mantenimento a seguito di divorzio è posto a capo del padre/marito.

 

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