Rispetto al 2017 si registra un incremento delle denunce di infortuni sul lavoro (+0,9%). Più 10% per quelle con esito mortale

Nel 2018 le denunce di infortuni sul lavoro presentate all’Inail sono state 641.261, in aumento dello 0,9% rispetto alle 635.433 del 2017. I dati rilevati al 31 dicembre evidenziano un incremento sia dei casi avvenuti in occasione di lavoro (+0,6%), sia di quelli in itinere (+ 2,8%).

L’Istituto sottolinea, tuttavia, come gli open data pubblicati siano provvisori e il loro confronto richieda cautele, in particolare rispetto all’andamento degli infortuni con esito mortale. Ciò in quanto i dati sono soggetti all’effetto distorsivo di “punte occasionali” e dei tempi di trattazione delle pratiche.

Lo scorso anno il numero degli infortuni sul lavoro denunciati è aumentato dell’1,0% nella gestione Industria e servizi e dell’1,4% nel Conto Stato. In Agricoltura si registra invece un calo dell’1,8%.

L’analisi territoriale evidenzia un aumento delle denunce di infortunio nel Nord-Ovest (+1,1%), nel Nord-Est (+2,2%) e al Sud (+0,8%). Si registra, invece,  un calo al Centro (-0,8%) e nelle Isole (-1,0%). Tra le regioni con i maggiori incrementi percentuali si segnalano la Provincia autonoma di Bolzano (+5,4%), il Friuli Venezia Giulia e il Molise (+3,9%). I decrementi maggiori invece sono stati rilevati nella Provincia autonoma di Trento (-6,5%), in Valle d’Aosta (-4,5%) e in Abruzzo (-3,2%).

L’aumento che emerge dal confronto tra  2017 e 2018 è legato prevalentemente alla componente maschile, che registra un +1,4% rispetto al +0,1% di quella femminile. L’incremento ha interessato soprattutto i lavoratori extracomunitari (+9,3%) e in misura minore quelli comunitari (+1,2%). Le denunce di infortunio dei lavoratori italiani, che rappresentano circa l’84% del totale, sono in calo dello 0,2%.

Dall’analisi per classi di età emergono incrementi per la fascia fino a 34 anni (+4,0%) e tra i 55 e i 74 anni (+3,2%). In flessione, invece, le denunce per le fasce 35-44 anni (-3,7%) e 45-54 anni (-0,9%).

Per quanto riguarda le denunce di infortuni sul lavoro con esito mortale, nel 2018 si registra un aumento del 10,1% rispetto al precedente anno.

Ad agosto, in particolare, si segnalano 132 decessi contro i 78 dell’agosto 2017 (quasi il 70% in più). Alcuni di questi sono stati causati dai cosiddetti incidenti “plurimi”, ovvero che causano la morte di almeno due lavoratori.

Dall’analisi territoriale emerge un aumento di 47 casi mortali nel Nord-Ovest, 24 nel Nord-Est, tre al Centro e 35 al Sud. Nelle Isole, invece, le denunce sono state cinque in meno. A livello regionale spiccano i 27 casi in più della Campania, i 24 in più della Lombardia e del Veneto, i 22 in più della Calabria. E ancora i 15 in più del Piemonte e i nove in più di Liguria e Toscana.  Cali significativi si registrano, invece, in Abruzzo e nelle Marche.

L’aumento rilevato nel confronto tra il 2017 e il 2018 è legato prevalentemente alla componente maschile, i cui casi mortali denunciati sono stati 102 in più. Per quanto riguarda le donne si sono registrate due decessi in più. L’incremento ha interessato sia le denunce dei lavoratori italiani, pari all’84% del totale, sia quelle dei lavoratori extracomunitari e comunitari.

Dall’analisi per classi di età, infine, emerge come una morte su due abbia coinvolto lavoratori di età compresa tra i 50 e i 69 anni, con un incremento di 85 casi rispetto al 2017. In aumento anche le denunce che hanno riguardato la fascia fino a 19 anni e quella tra i 25 e i 39 anni. Sono diminuite, invece, le morti della fascia di età 20-24 anni (da 45 a 41) e di quella 40-49 anni (da 261 a 238).

 

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