I camici bianchi erano accusati di negligenza per le lesioni riportate da una paziente operata per una ernia epigastrica. Il Tribunale ha accolto le tesi della difesa: i medici hanno seguito i protocolli

Il Giudice monocratico di Avellino ha assolto “perché il fatto non sussiste” due chirurghi in servizio nel novembre del 2010 presso una clinica di Baiano. I medici erano stati raggiunti da un decreto di citazione diretta a giudizio firmato dal sostituto procuratore del capoluogo irpino. In particolare, erano finiti sotto indagine per le lesioni riportate da una paziente della struttura sanitaria.

La donna era stata operata per una ernia epigastrica. L’intervento, come riporta Ottopagine, aveva previsto anche l’applicazione di una protesi.Il decorso post operatorio, tuttavia, avrebbe presentato delle complicazioni. La signora, infatti, avrebbe accusato dei forti dolori alla pancia e alle gambe.

Costretta a ricoverarsi presso un’altra struttura ospedaliera del napoletano, le sarebbe stata diagnosticata una tumefazione. Di qui la necessità di un nuovo intervento, svolto a pochi mesi di distanza dal primo, nel giugno del 2011.

La donna aveva quindi deciso di citare in giudizio i due professionisti.

Secondo l’ipotesi accusatoria i medici avrebbero agito con negligenza, con specifico riferimento all’apposizione della protesi. Una condotta che avrebbe provocato una recidiva della ernia epigastrica operata.

La difesa aveva respinto tale ipotesi affermando che l’operato dei chirurghi era conforme a quanto previsto dai protocolli. Pertanto, non poteva essergli imputata alcuna colpa per il malessere della paziente.

Il Tribunale di Avellino, a conclusione di un lungo dibattimento, ha emesso il suo verdetto, aderendo alle tesi difensive. Le motivazioni della sentenza saranno rese note entro 90 giorni.

 

 

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