Uno studio su malattia mentale e gravidanza evidenzia come, per chi soffre di patologie psichiatriche, il primo trimestre dopo il parto sia a rischio recidiva
Uno studio inglese su malattia mentale e gravidanza, pubblicato da Schizophrenias Research, ha messo in luce i rischi per le neomamme con patologie psichiatriche nel post-parto.
Sembra infatti che il primo trimestre dopo il parto sia a rischio per eventuali recidive.
In base allo studio, le donne che soffrono di una grave malattia mentale presentano un rischio aumentato del 30% di ricaduta nei tre mesi successivi al parto.
Secondo Clare Taylor del Kings College di Londra, autrice dello studio, “il rischio è significativamente maggiore nelle donne che hanno avuto una recidiva durante la gravidanza o con più di due ricadute nei due anni precedenti”.
La ricerca è nata grazie ai dati di un operatore del servizio sanitario nazionale. Questo fornisce assistenza sanitaria mentale e assistenza perinatale, a una popolazione di 1,2 milioni di persone a Londra.
La malattia mentale è stata categorizzata come affettiva o non affettiva.
Nella prima categoria rientravano disturbo affettivo bipolare, depressione psicotica e precedente psicosi postpartum. In quella non affettiva rientravano schizofrenia, disturbi deliranti, psicosi acute e transitorie, disturbi schizoaffettivi e altre psicosi non organiche.
Delle 396 donne con una storia di gravi malattie mentali hanno avuto 452 gravidanze tra il 2007 e il 2011.
Tra loro, sono state registrate 128 recidive (il 28,3%) nei primi tre mesi dopo il parto, circa due terzi nel primo mese.
Ancora, tra i soggetti presi in esame, 89 donne sono state ammesse a cure psichiatriche acute durante la gravidanza e 42 di queste ne hanno fatto ricorso anche dopo il parto.
Alle recidive è stato anche associato il fumo e donne con una psicosi affettiva ampiamente diagnosticata avevano maggiori probabilità di ricaduta prima del parto.
Non è stato evidenziato alcun legame, invece, tra l’uso di farmaci nel terzo trimestre di gravidanza e il rischio di recidiva postpartum.
Un dato che ha sorpreso i ricercatori inglesi.
“Altri lavori su donne con disturbo bipolare hanno evidenziato la capacità preventiva dei farmaci assunti in gravidanza nei confronti della recidiva postpartum – osservaTaylor – La nostra coorte conteneva un gruppo eterogeneo di donne con grandi differenze nella gravità delle loro malattie psichiche, quindi l’effetto del farmaco e la malattia psichiatrica non possono essere completamente separati”.
I ricercatori hanno comunque concluso che, in donne con storie di malattia mentale, il monitoraggio in gravidanza e dopo è fondamentale.
Esso, conclude Taylor “può aiutare a rilevare i primi segni di recidiva e misure come la correzione della terapia farmacologica e il giusto sostegno possono prevenire i ricoveri e le conseguenze più gravi”.
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