I sindacati sulla mancanza di personale: come è possibile che sia previsto un organico così ridotto per il servizio?

“Siamo attoniti, indignati e molto arrabbiati”. Questa la reazione di Ugl Sanità di fronte alla notizia della mancata somministrazione di medicine a circa 70 pazienti oncologici dell’Ospedale “Garibaldi” di Nesima, a Catania. Un disservizio, quello dei giorni scorsi, causato dalla chiusura della farmacia per mancanza di personale.

I segretari regionali delle federazioni medici e sanità dell’Associazione, Raffaele Lanteri e Carmelo Urzì, avevano lanciato un allarme già a fine luglio. In particolare esprimevano preoccupazione per la mancata applicazione in tutte le aziende ospedaliere siciliane del decreto assessoriale n° 586 del 12 aprile 2018, con norme specifiche sulla preparazione dei farmaci antiblastici. I rappresentanti sindacali chiedevano quindi un’attenzione su questo ed altri temi ancor prima dell’approvazione della nuova rete ospedaliera da parte della Commissione sanità dell’Assemblea regionale.

“Non potevamo mai e poi mai immaginare che si potesse raggiungere un livello tale di improvvisazione”, aggiungono Lanteri e Urzì.

“La patologia oncologica – proseguono – è un dramma per chi la vive direttamente e per chi convive con chi ne è affetto. Come si può immaginare di mettere a rischio la salute fisica e psichica di un paziente oncologico? Come si può essere così approssimativi? Noi avevamo denunciato il fatto che il decreto non era stato applicato, proprio perché temevamo episodi come quello di venerdì scorso”.

L’Azienda ospedaliera ha fatto sapere che quel giorno nel reparto dovevano esserci due farmacisti. Al mattino uno non si sarebbe presentato perché ha avuto un malore. Il secondo, a metà mattinata, avrebbe ricevuto la notizia di un grave incidente occorso a un parente e si sarebbe allontanato. Il direttore sanitario, venuto a conoscenza del problema, avrebbe immediatamente firmato un ordine di servizio per sopperire alla mancanza di personale e reperire un altro farmacista.

“Purtroppo in un periodo di ferie – si legge in una nota – si sono verificati episodi concatenati che hanno causato la sospensione temporanea del Day Hospital. Nel volgere di pochissimo tempo – assicurano dall’Ospedale – tutti i pazienti che sono stati rimandati a casa saranno richiamati e prenotati”.

Com’è possibile – si chiedono però i sindacati – che in un struttura di riferimento con un’unità operativa complessa di oncologia, fiore all’occhiello della sanità catanese, sia previsto un organico così ridotto per il servizio?

“A nostra conoscenza – sottolineano – in questo reparto vi erano sei medici in turno per sopperire ad eventuali criticità. Perché il direttore della farmacia non ha fatto altrettanto? Forse non è stato possibile sostituire la farmacista perché la preparazione dei farmaci antiblastici necessita di una competenza specifica?

I rappresentanti sindacali chiedono dunque che si provveda immediatamente alla definizione del ruolo del responsabile dell’unità per la preparazione di questi farmaci. Il tutto con assegnazione dell’unità operativa semplice, ovvero con un interlocutore che abbia una responsabilità diretta.

“Come Ugl – concludono i due segretari – riteniamo che il paziente oncologico debba avere il diritto ad un’attenzione particolare e ad un percorso facilitato. Non possiamo pertanto consentire che tali inefficienze lo mettano a rischio. Siamo pronti a fare battaglia in ogni sede affinché questo principio venga sostenuto dall’assessorato regionale”.

 

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