Molte delle morti per soffocamento che si registrano soprattutto tra i più piccoli sono evitabili grazie ad alcuni accorgimenti che riguardano in particolar modo il cibo

In Italia sono circa 50 ogni anno i morti per soffocamento. Si tratta in prevalenza di bambini. L’ultimo caso si è registrato pochi giorni fa a Roma, dove una piccola di appena di due anni è deceduta, dopo tre giorni di agonia, a causa di una caramella gommosa che le è andata di traverso, togliendole il respiro.

Molte di queste tragedie, tuttavia, si potrebbero evitare seguendo alcuni accorgimenti. A sottolinearlo sono gli esperti del 118 che evidenziano, in primo luogo, l’importanza  di sorvegliare i bambini anche e soprattutto quando mangiano.

E’ indispensabile evitare, almeno fino all’età di 5 anni, di far mangiare cibi troppo grossi e non adeguatamente tagliuzzati, in particolare quando lisci, rotondi o cilindrici. Il diametro, in particolare, non dovrebbe superare i 5 millimetri per i più piccoli e il centimetro per i più grandi. E comunque non è indicato far mettere in bocca cibi con ossicini, caramelle, gomme da masticare, pezzi di giocattoli, monete o batterie a bottone.

I genitori e i familiari devono riconoscere immediatamente i segni della ostruzione severa delle vie aeree e dell’arresto cardiaco ad essa conseguente.

Il bambino non piange (quando molto piccolo), non emette suoni (non parla, non tossisce). Inoltre cambia improvvisamente colore (il volto e le labbra diventano cianotiche, ossia di colore viola, grigio), perde rapidamente coscienza e smette di respirare (torace immobile).

In questi casi, chiamare il 118 diventa una priorità assoluta potenzialmente salvavita. Il telefono di chi chiama deve essere messo in modalità viva voce e deve rimanere in contatto con gli operatori durante tutto il tempo che precede l’arrivo dei soccorsi.

Il problema, spiegano le linee guida del ministero della Salute, non è solo italiano. “Viene stimato – si legge nel documento – che, in Europa, ogni anno, 500 bambini muoiano soffocati. In Italia, è stato osservato, negli ultimi 10 anni, un trend stabile della quota di incidenti, con circa 1000 ospedalizzazioni all’anno. Le stime più recenti, calcolate includendo anche i “quasi-eventi” e gli episodi di minore gravità (che si sono risolti grazie all’intervento della famiglia, senza la necessità di rivolgersi ai sanitari), mostrano come l’incidenza reale del fenomeno sia 50-80 volte superiore rispetto a quella dei ricoveri (con 80,000 episodi stimati, per anno, solo in Italia). Tra il 60% e l’80% degli episodi di soffocamento è imputabile al cibo”.

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