Raggiunto l’accordo per il nuovo contratto degli statali. Ecco tutte le novità in arrivo per i dipendenti pubblici che saranno introdotte

È in arrivo il nuovo contratto degli statali, la cui bozza è stata firmata nei giorni scorsi con importanti modifiche.

Si va dalle buste paga più corpose a istituti che incideranno in modo significativo sulla vita dei lavoratori: nuove misure di welfare, ferie solidali, congedi e luna di miele anche per le unioni civili.

Il nuovo contratto riguarda i 250mila dipendenti statali in senso stretto, ma farà da apripista agli altri rinnovi dei comparti del pubblico impiego. Tra questi ci sono sanità, istruzione ed enti locali, per un totale di 3milioni di impiegati.

Tra le prime novità, il nuovo contratto degli statali stabilisce regole semplificate a favore di istituti di partecipazione sindacale.

Nascerà un organismo paritetico allo scopo di costruire un dialogo costruttivo e collaborativo con le organizzazioni sindacali. L’organismo paritetico realizza una modalità relazionale finalizzata al coinvolgimento partecipativo delle organizzazioni sindacali. Inoltre, si riunirà almeno due volte l’anno e, comunque, ogniqualvolta l’amministrazione manifesti un’intenzione di progettualità organizzativa innovativa, complessa, per modalità e tempi di attuazione, e sperimentale.

Previsti poi aumenti in busta paga. Da un minimo di 63 euro ad un massimo di 117, l’aumento medio degli stipendi sarà di 85 euro mensili lordi.

Destinatari i dipendenti delle funzioni centrali, dei ministeri, della agenzie fiscali e degli enti pubblici non economici. Per le fasce retributive più basse, almeno per dieci mensilità, l’adeguamento risulterà di almeno 84 euro per tutti.

Le amministrazioni più ricche potranno contare su un plus (dai 9 a i 14,5 euro a testa) nel salario accessorio.

Riviste ed aggiornate le materie attribuite alla contrattazione integrativa, con l’obiettivo di chiarirne il contenuto e la portata.

I bonus di eccellenza non potranno più ricadere nella stessa proporzione su tutti e la maggiorazione del premio rispetto al resto del personale sarà del 30%.

Altra novità retributiva riguarda gli arretrati: corrisposti in unica soluzione, le cifre andranno da un minimo di 370 euro a un massimo di 754 euro.

Arrivano poi le fasce di tolleranza in entrata e in uscita e la possibilità di passare al part time.

L’orario flessibile giornaliero consiste nell’individuazione di fasce temporali di flessibilità in entrata ed in uscita.

L’articolo 30 introdurrà poi ferie e riposi solidali.

Pertanto, il dipendente può cederle (su base volontaria ed a titolo gratuito), in tutto o in parte, ad altro dipendente che abbia esigenza di prestare assistenza a figli minori che necessitino di cure costanti, per particolari condizioni di salute.

Si potranno cedere le giornate di ferie, nella propria disponibilità, eccedenti le quattro settimane annuali di cui il lavoratore deve necessariamente fruire ai sensi dell’art. 10 del d. lgs. n. 66/2003 in materia di ferie.

Queste sono quantificate in 20 giorni nel caso di articolazione dell’orario di lavoro settimanale su cinque giorni e 24 giorni nel caso di articolazione dell’orario settimanale di lavoro su sei giorni. Cedibili anche le quattro giornate di riposo per le festività soppresse di cui all’art. 28.

Una volta ricevuta la richiesta, l’amministrazione rende tempestivamente nota a tutto il personale l’esigenza, garantendo l’anonimato del richiedente.

Novità anche sui buoni pasto, di cui potranno usufruire i dipendenti che lavorano 5 giorni su 7 con un orario di almeno 7 ore e trenta minuti e pausa non inferiori a 30 minuti.

Arrivano però anche delle strette sull’assenteismo. Con due assenze ingiustificate in continuità con le giornate festive si resta infatti fuori dall’ufficio e senza stipendio. Lo stesso nel caso di assenze di massa. Se i comportamenti sono reiterati si passa al licenziamento.

Sui contratti, il tetto massimo per la durata di quelli a tempo determinato non potrà superare i 36 mesi, prorogabili, eccezionalmente, per altri 12 mesi.

I dipendenti a termine non potranno essere più del 20%. Oltre questo massimo non si potrà essere assunti, ma l’esperienza maturata farà punteggio.

Nel nuovo contratto degli statali è stato inserito anche un giro di vite sui molestatori.

La prima sanzione sarà una sospensione, fino a un massimo di 6 mesi. Se il comportamento è ripetuto si passa all’espulsione definitiva. Va fuori anche chi chiede regali sopra i 150 euro come scambio di favori.

Niente sconti anche a chi commette abusi sulla 104.

Una apposita programmazione mensile stabilirà i permessi previsti dalla legge 104. La possibilità di chiedere un permesso solo 24 ore prima dovrà essere supportata da documentata necessita. Ancora, le tutele previste per le terapie salvavita vengono estese anche ai giorni di assenza dovuti agli effetti collaterali dei trattamenti (massimo per 4 mesi). E per le visite specialistiche ci saranno appositi permessi.

Viene anche introdotto un congedo per donne vittime di violenza.

La lavoratrice, inserita nei percorsi di protezione relativi alla violenza di genere, debitamente certificati, ha diritto ad astenersi dal lavoro.

Arriva anche una clausola anti-ricorsi, attraverso procedure di conciliazione, che gestirà le condotte da sanzionare, secondo il codice disciplinare del pubblico impiego.

I fondi delle amministrazioni e degli enti del comparto destinati alla contrattazione integrativa ed ai trattamenti accessori assumono la denominazione di “Fondo risorse decentrate”.

Anche nel nuovo contratto degli statali le unioni civili sono equiparate ai matrimoni per quanto riguarda permessi e congedi.

Al fine di assicurare l’effettività della tutela dei diritti e il pieno adempimento degli obblighi derivanti dall’unione civile tra persone dello stesso sesso di cui alla legge n. 76/2016, le disposizioni del CCNL riferite al matrimonio, si applicano anche ad ognuna delle parti dell’unione civile.

Un capitolo importante è quello dedicato al welfare integrativo.

Le amministrazioni disciplinano, in sede di contrattazione integrativa, la concessione di benefici di natura assistenziale e sociale in favore dei propri dipendenti.

Tra questi vi sono iniziative di sostegno al reddito della famiglia (sussidi e rimborsi) e supporto all’istruzione e promozione del merito dei figli.

Ma anche contributi a favore di attività culturali, ricreative e con finalità sociale. Inclusi anche i prestiti a favore di dipendenti in difficoltà e le polizze sanitarie integrative delle prestazioni erogate dal servizio sanitario nazionale.

 

 

 

 

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