È giunta ieri la firma che ha sancito l’ ok definitivo al contratto per gli statali, che era ormai fermo da 9 anni. Coinvolgerà 250mila dipendenti

Dopo 9 lunghi anni di blocco, è arrivato l’ ok definitivo al contratto per gli statali.

A sottoscrivere l’accordo raggiunto il 23 dicembre scorso, è stato il presidente dell’Aran, Sergio Gasparrini e i sindacati Confederali e di categoria Cgil, Cisl, Uil, Confsal e Cisal.

Non hanno firmato, invece, i sindacati Usb e Flp.

Ma cosa prevede il nuovo contratto?

Il rinnovo, effettivo dopo quasi 9 anni di blocco, dal punto di vista economico prevede aumenti salariali di 85 euro medi lordi.

Oltre a questo, sono previsti gli arretrati maturati che, plausibilmente potrebbero arrivare anche alla fine del mese.

Soddisfazione è stata espressa da parte dell’Aran per la firma che ha sancito l’ ok definitivo al contratto per gli statali.

“Il contratto è un mix tra istituti che – ha spiegato il presidente Gasparrini – guardano a migliorare la qualità dei servizi e al contempo pongono attenzione particolare al riconoscimento delle professionalità dei dipendenti pubblici. Inoltre, tende alle tutele dei lavoratori che si trovano in situazioni di gravi malattie”.

Per Gasparini, inoltre, si tratta del primo contratto “che sottoscriviamo definitivamente per la stagione 2016-2018”.

“Abbiamo firmato – prosegue – anche nei giorni scorsi il Ccnl della Scuola, università e ricerca e l’auspicio è di portare al termine contratti altrettanto importanti, quello per il comparto delle autonomie locali e della Sanità, per il quale mancano ancora alcuni tasselli”.

Da parte loro, anche i sindacati hanno commentato in positivo l’intesa definitiva.

Secondo il segretario generale della funzione pubblica Cgil, Serena Sorrentino, con la firma “il primo dei contratti nazionali per i pubblici diversi dipendenti delle funzioni centrali entra in vigore”.

“Dopo nove anni – prosegue – arrivano più tutele, soprattutto su permessi, congedi, malattia e pari opportunità e si introducono adeguamenti salariali che consolidano le retribuzioni tabellari alle Rsu di incidere sulle condizioni di lavoro”.

Ugualmente soddisfatto il segretario generale Confsal Unsa, Massimo Battaglia. “Adesso – afferma – si proceda con l’attuazione”.

A parlare di “apripista” è invece Ignazio Ganga, segretario confederale della Cisl.

Per Ganga, il contratto “apre scenari nuovi in quanto restituisce dignità ai lavoratori pubblici che sono gli operai della delle fabbriche dei diritti”.

E ha concluso parlando di “una bella pagina del confronto tra sindacati e Aran e quindi tra sindacato e governo”.

 

 

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