Aperta un’inchiesta a Verona sul decesso di una bimba partorita morta alla trentaquattresima settimana di gestazione. Il sospetto dei genitori è che ci possa essere una correlazione con l’anestesia somministrata alla mamma per un trattamento odontoiatrico

Quattro medici sono stati iscritti sul registro degli indagati della Procura di Verona per il decesso di una bimba partorita morta all’ospedale di Legnago. Il fatto, riportato dall’Arena, risale alla notte tra il 25 e il 26 giugno scorsi.

La mamma, una 31enne residente nella provincia di Rovigo, era giunta alla trentaquattresima settimana di gravidanza. A causa del dolore a un dente si era sottoposta a delle cure presso un ambulatorio di odontostomatolgia.

Il giorno successivo, secondo quanto riporta Veronasera, la donna avrebbe cominciato ad avvertire delle fitte al ventre e sarebbe corsa in ospedale.

Il personale medico avrebbe deciso di indurre il parto ma per la piccola non ci sarebbe stato nulla da fare. La bimba non ha visto la luce.

Il sospetto dei genitori, una coppia di origini rumene ma residente da anni in Veneto, è che ci possa essere una correlazione tra il decesso e le dosi di anestesia somministrate in occasione del trattamento dentistico.

Il papà si è quindi rivolto ai carabinieri per sporgere denuncia. L’obiettivo è quello di fare piena chiarezza su quanto accaduto e capire se la tragedia potesse essere evitata.

I magistrati hanno aperto un fascicolo sul caso acquisendo la documentazione clinica e  disponendo lo svolgimento dell’autopsia. Gli avvisi di garanzia spiccati nei confronti dei camici bianchi finiti sotto inchiesta rappresentano un atto dovuto proprio in vista di un accertamento irripetibile quale l’esame necroscopico. Gli indagati avranno così modo di nominare dei propri consulenti. Dagli accertamenti medico legali si attendono dunque risposte circa la sussistenza di eventuali responsabilità mediche nella triste vicenda.

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