In un convegno è stata dimostrata l’efficacia del modello della regione Toscana in materia di sicurezza del percorso nascita

La regione Toscana è eccellente in materia di percorso di nascita, come emerge dai dati presentati al convegno organizzato a Firenze dal Centro Gestione Rischio Clinico della Regione.
Denominato “Robbiane 1.0” – dal nome della sala – l’incontro è stata l’occasione per parlare in modo complessivo, e per le prima volta, della gestione fra ospedale e servizi territoriali durante il percorso nascita.
Sono intervenuti al convegno più di 100 operatori sanitari del territorio e dell’ospedale coinvolti in questo percorso, che hanno chiarito aspetti diversi del tema indagato.

Un modello da seguire

L’eccellenza del modello Toscana si deve alla sintonia e continuità assistenziale strutturata tra territorio ed ospedale.
Un modello che assicura alle future mamme un sostegno a 360° gradi nel periodo della gravidanza, durante il parto e nei mesi successivi.  
La validità del sistema messo in atto dalla regione Toscana è rappresentato dalle morti materne, tra le più basse a livello nazionale.

Come migliorare

Nonostante l’importanza di questo dato, secondo i partecipanti al convegno c’è ancora molto da fare.
Le aree su cui bisogna intervenire sono: comunicazione, lavoro di squadra e consapevolezza situazionale al fine di limitare eventi sentinella e avversi.
Il lavoro di squadra è di fondamentale importanza per assicurare un percorso nascita ottimale.
La comunicazione tra tutte le parti in campo va migliorata con l’ausilio di appositi strumenti di supporto cognitivi, la formazione multidisciplinare, l’aggiornamento e il confronto.
Si deve poi informatizzare il sistema di raccolta delle informazioni cliniche affinché siano disponibili a tutte le professionalità che prendono parte al percorso nascita.
Si è poi sottolineata l’importanza del medico di base che riveste un ruolo centrale non solo durante le prime fasi della gravidanza ma anche dopo il parto.
Molto importanti sono infine i centri di supporto psicologico per la presa in carico emotiva, l’accompagnamento nella difficoltà e l’ascolto. 
Il convegno è stata l’occasione per definire le aree di interesse del percorso nascita realizzando un luogo di confronto tra tutti i soggetti coinvolti per rendere il percorso ancora più sicuro ed accessibile a tutti.
 
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