La Commissione Emergenza dell’Associazione ha individuato gli aspetti della riforma dei Pronto soccorso da affrontare in via prioritaria elaborando, su tali punti, le proprie proposte

Le recenti nuove linee guida elaborate dal Ministero della Salute e diffuse alle Regioni sulla riforma dei Pronto Soccorso “si rivelano ancora insufficienti per affrontare tutte le criticità fino ad ora riscontrate ed ormai esacerbate”. E’ quanto ribadisce la Commissione Nazionale Emergenza-Urgenza dell’Anaao Assomed che elenca una serie di punti da affrontare in via prioritaria. A partire dalle condizioni di lavoro degli operatori, alla tutela della salute e all’incentivazione del lavoro dei medici. Ma anche la riduzione del sovraffollamento in Pronto Soccorso ed il rispetto dei limiti di permanenza; la sicurezza sul luogo di lavoro; l’errata previsione di fabbisogno di personale medico, l’accesso alla formazione e l’ integrazione della rete formativa. E ancora, il miglioramento della sicurezza delle cure e dell’organizzazione, la prevenzione e la riduzione del rischio clinico; l’integrazione con l’assistenza territoriale; l’informazione all’utenza.

Da qui la presentazione da parte dell’Associazione delle proprie proposte per riformare i Pronto soccorso

Per quanto riguarda le condizioni di lavoro, il Piano Anaao prevede, tra l’altro, che  tutti i medici in pianta organica presso 118, Pronto Soccorso e Medicina d’urgenza collegati, abbiano diritto ogni anno a ulteriori 10 giorni di ferie da godere continuativamente ed obbligatoriamente nei mesi non estivi.  Su richiesta del singolo medico, al compimento dei 60 anni di età, l’Associazione avanza l’ipotesi di un’uscita dai turni notturni, ovvero la possibilità di ridurne il numero.

In riferimento alla sicurezza sul luogo di lavoro, è indispensabile che gli organici dei Pronto Soccorsi non siano sottodimensionati al fine di una reale riduzione del rischio per gli operatori. Inoltre, in tutte le sedi di PS devono essere presenti sistemi di sorveglianza attiva ed in video h 24 ed un canale dedicato per garantire l’accesso diretto delle forze dell’ordine.

Venendo alla previsione dei fabbisogni di personale medico, accesso alla formazione ed integrazione della rete formativa viene prospettato un percorso che porti a integrare la rete formativa, oggi solo universitaria, creando scuole di specializzazione sia universitarie che ospedaliere, tali da permettere di formare il numero di specialisti utili per poter coprire l’intero servizio dell’area. Da quella data l’accesso all’area ed ai suoi ruoli dirigenziali dovrà essere consentito solo a coloro che avranno acquisito il titolo di specializzazione specifico o che abbiamo lavorato in quella disciplina da più di 10 anni.

Infine, per quel che concerne la gestione dei codici “minori” in pronto soccorso e il sovraffollamento degli accessi, l’Anaao sottolinea la necessità di coinvolgere i medici medicina generale e le guardie mediche per la gestione dei codici bianchi, oltre che di implementare i Sistemi di Telemedicina e prolungare gli orari di apertura degli ambulatori di guardia medica.

Il miglioramento delle condizioni di lavoro in ogni Pronto Soccorso e delle sempre più drammatiche condizioni dell’intera area emergenza-urgenza, secondo l’Associazione, non è più derogabile solo ad iniziative spontanee delle singole ULSS, ma deve diventare una priorità assoluta per le politiche sanitarie. Infatti, esso non potrà essere garantito solamente dall’assunzione degli specializzandi degli ultimi anni, né dal solo raggiungimento di tempistiche “certe” delle attese, che necessitano comunque di risolvere anche il problema della carenza di posti letto.

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