Sanità digitale, tra ricette mediche elettroniche ed sms dal farmacista per spostare l’attenzione verso il “pianeta paziente”

L’ultima novità in materia di sanità digitale? L’sms da farmacista per ricordarsi di prendere le medicine. Un servizio innovativo che si inserisce nella scia della rivoluzione digitale della sanità, che ha preso piede a partire dal 2014 quando l’Italia ha stilato il Patto per la sanità digitale con Bruxelles. Da allora sono stati mossi diversi passi in questa direzione, ma la digitalizzazione completa della sanità è ancora lontana. Chiara Sgarbossa, – dirigente dell’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità del Politecnico di Milano – spiega che mancano le risorse per attuare concretamente il patto per la sanità digitale, si consideri ad esempio che nel 2016 solo l’1,1% della spesa per la sanità italiana è stato dedicato alla digitalizzazione. Ci sono inoltre fortissimi ritardi normativi e una situazione frammentata a livello nazionale con differenze profonde tra regione e regione.
Nonostante le difficoltà, la sanità nazionale è sulla strada della digitalizzazione come dimostrano l’introduzione del Fascicolo Sanitario Elettronico e della ricetta elettronicaL’effetto più evidente dell’affermarsi della sanità digitale è però il diffondersi delle App legate al benessere, prime fra tutte quelle che registrano e analizzano l’attività fisica. Ma sanità digitale deve significare soprattutto una serie di servizi pensati e gestiti direttamente dalle istituzioni e dagli operatori del settore per spostare il focus della sanità dal “pianeta ospedale” al “pianeta paziente”. Una vera e propria rivoluzione che porterebbe ad un reale abbattimento dei costi e una migliore salute pubblica.
Nelle ricerche condotte dall’Osservatorio Innovazione Digitale in Sanità della School of Management del Politecnico di Milano emerge che gli italiani utilizzano i servizi della sanità digitale, soprattutto nella fascia di età compresa tra i 25 e i 54 anni. Tra i servizi più utilizzati troviamo non solo la prenotazione online di visite e analisi ma anche la consultazione dei documenti clinici messi a disposizione dalle strutture sanitarie o dalle Regioni nel Fascicolo Sanitario Elettronico.
L’affermarsi della sanità digitale dipende molto anche dall’uso che ne fanno gli stessi operatori del settore sanitario. Non solo ricette elettroniche ma anche cartelle cliniche digitali, banche dati e sistemi cloud oltre che comunicazioni con i pazienti  attraverso canali non convenzionali come l’email del medico con il referto o la ricetta e l’sms del farmacista.
L’sms dal farmacista è un servizio gratuito ideato in una farmacia ligure per ricordare ai pazienti di prendere le medicine “secondo le ore e i giorni indicati dal medico curante”. Un servizio della sanità digitale che può aiutare a rendere più efficaci le terapie farmacologiche, perché è proprio la scarsa aderenza alle prescrizioni del medico la principale causa di inefficacia delle terapia.”Maggior aderenza significa infatti – commenta il Dottor Andreoli titolare della farmacia in cui è stato attivato il servizio – minor rischio di ospedalizzazione, minori complicanze associate alla malattia, maggiore sicurezza ed efficacia dei trattamenti e riduzione dei costi per le terapie”. Un semplice sms dal farmacista può quindi aiutare limitare i danni per i pazienti, per il sistema sanitario e per la società. Un’innovazione della sanità digitale pensata direttamente dagli operatori del settore per trasmettere ai cittadini la cultura della sanità digitale, privilegiando l’uso delle nuove tecnologie nel rapporto quotidiano tra medico e paziente.
L’sms dal farmacista è l’esempio di come la sanità digitale non possa limitarsi a rispondere ai bisogni informativi dei cittadini ma deve essere parte integrante dell’offerta sanitaria di uno stato, soddisfando tutti i bisogni  sanitari dei cittadini, dall’assistenza all’informazione, dalla cura alla prevenzione.
La sanità digitale per diventare una realtà consolidata va inserita in un programma più ampio di crescita e consolidamento digitale della società. In Italia si potrà parlare concretamente di sanità digitale quando verranno colmati i gap che riguardano una fetta della nostra società in termini economici, di accessibilità e d’istruzione.
La sanità digitale è una grande opportunità e va assolutamente colta, non solo a livello nazionale ma anche locale, predisponendo mezzi, competenze e risorse. Grazie alla sanità digitale non solo si potranno migliorare i servizi offerti al cittadino, nella direzione della telemedicina o tecno-assistenza e nei monitoraggi personalizzati, ma si ha anche la possibilità di abbassare i costi di gestione, fino al 10-15% di spesa sanitaria pari ad un punto di PIL – secondo quanto previsto dalla Commissione europea – assicurando ai cittadini una sanità eccellente, attenta e presente. 

Barbara Zampini

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