La Direttiva del Ministero dell’Interno Spiagge sicure prevede multe salate per chi acquista dai venditori ambulanti e per chi paga per tatuaggi e massaggi

Multe salate per chi acquista in spiaggia dai venditori ambulanti. Nel mirino anche chi paga per un tatuaggio o un massaggio. Lo prevede la direttiva del Ministero dell’Interno Spiagge sicure destinata alle varie prefetture e che “sarà pronta a fine mese”. La stretta prevista dal Viminale, inoltre, punta anche “a monitorare chi affitta alloggi e magazzini per la merce” agli ambulanti.

Secondo quanto riportato nei giorni scorsi dal quotidiano ‘La Stampa’, il Ministero starebbe definendo le linee guida volute dal ministro dell’Interno e vicepremier Matteo Salvini. Al centro del progetto ci sarebbe il rafforzamento della collaborazione tra forze dell’ordine e la polizia municipale delle zone balneari.

Per fare fronte alle difficoltà dei sindaci ad attingere dalle casse comunali per potenziare gli organici dei vigili urbani, Salvini – secondo ‘La Stampa’ starebbe pensando di ricorrere ai fondi europei della legalità. Nell’attesa sarebbero previsti turni a rotazione ed eventuali spostamenti temporanei del personale nelle zone più critiche.

Secondo i dati diffusi da Confesercenti quello dell’abusivismo nei settori del commercio e del turismo sarebbe  un giro di affari di 22 miliardi di euro.

Un valore molto elevato, pari al 14% del fatturato dei due comparti. Il fenomeno non danneggia solo le imprese ma anche lo Stato, causando un danno erariale di € 11,5 miliardi in mancato gettito fiscale e contributivo.  Se le attività abusive fossero azzerate, sottolinea l’Associazione, l’Erario recupererebbe abbastanza entrate per finanziare un cospicuo taglio dell’Irpef. “Ci guadagnerebbe anche l’occupazione: la regolarizzazione farebbe emergere 32mila posti di lavoro aggiuntivi”.

I principali effetti negativi legati alla concorrenza da parte delle attività non regolari riguardano la perdita di fatturato per chi opera nel rispetto delle regole. Per alcune categorie l’impatto economico è particolarmente sentito: è il caso ad esempio del commercio su aree pubbliche, dove la percentuale di operatori abusivi è piuttosto elevata.  Anche nell’ambito del turismo, il fatturato sottratto dalle attività irregolari agli imprenditori d’albergo e alle agenzie di viaggio è molto elevato.

 

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