Incontro tra esponenti del Sindacato Medici Italiani e rappresentati del Governo finalizzato a individuare possibili soluzioni per la stabilizzazione dei medici fiscali

Individuare le possibili soluzioni per la stabilizzazione dei medici fiscali. Questo l’obiettivo di un incontro svoltosi nei giorni scorsi al Ministero del Lavoro tra rappresentanti del Governo e esponenti dello SMI (Sindacato Medici Italiani).

Per l’Esecutivo erano presenti i tecnici del Vicepremier Luigi Di Maio, del sottosegretario al lavoro Claudio Cominardi e della Ministra della Salute Giulia Grillo. In rappresentanza dell’Associazione sindacale c’erano invece il segretario generale Pina Onotri e Piera Mattioli del Settore Medici Fiscali dello SMI. Hanno presenziato all’incontro, inoltre, la Presidente Commissione Affari Sociali della Camera, Marialucia Lorefice, e i deputati Massimo Baroni e Soave Alemanno.

“Abbiamo incontrato i rappresentanti del Governo per chiedere un intervento urgente per sanare la situazione di precarietà dei medici fiscali del nostro Paese”. Una situazione che – sottolinea una nota dello SMI – “si protrae da oltre 30 anni”.

Il Sindacato ricorda che i medici fiscali in attività in Italia sono circa 900. In tema di stabilizzazione “ancora oggi siamo davanti a un nulla di fatto”.

Ciò nonostante l’atto di indirizzo del 2 agosto 2017, approvato dal Ministro del Lavoro, con il Ministro della PA e con quello della Salute, abbia indicato le linee guida per la stipula della convenzione tra Inps e medici fiscali.

“Questo odioso ritardo – sottolinea lo SMI – è dovuto ad un mero errore materiale nella scrittura dell’atto”. Le Convenzioni, infatti, sono state stipulate dall’Inps con i sindacati dei medici di medicina generale anziché con le organizzazioni sindacali maggiormente rappresentative dei medici fiscali.

“Per i medici che si occupano delle visite fiscali per malattia – conclude l’Associazione – serve giungere al più presto alla stipula di una convenzione con l’Inps tramite un Accordo Collettivo Nazionale che dia garanzie, dignità e un inquadramento lavorativo”. In tal senso lo SMI ha proposto un emendamento alla legge di Bilancio 2019.

 

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