Da novembre è entrato in vigore il supplemento sui farmaci acquistati di notte. Aumenti che passano da 3,87 a 7,50 euro. Soddisfatta Federfarma

Un supplemento sui farmaci acquistati di notte in farmacia. La novità, come rileva Federfarma, è prevista dal decreto ministeriale del 22 settembre, pubblicato in gazzetta e in vigore dal 9 novembre.
Il supplemento sui farmaci acquistati di notte passa da 3,87 a 7,50 euro. Un incremento consistente che farà storcere il naso ai consumatori.
Il sistema di tariffe non era stato adeguato da 25 anni.

Il supplemento sui farmaci acquistati di notte è di 10 euro per le farmacie rurali sussidiate (in comuni con meno di 3mila abitanti). L’aumento tariffario è previsto anche per le preparazioni galeniche.

Per quel che concerne le farmacie urbane e rurali non sussidiate (nei comuni con meno di 5mila abitanti), per le “dispensazioni di medicinali durante il servizio di turno notturno a battenti chiusi o a chiamata – ha dichiarato Federfarma – è prevista l’applicazione di un diritto addizionale pari a euro 7,50.
Nel corso del turno notturno a battenti chiusi, precisa Federfarma, “il suddetto importo addizionale non è dovuto dal cittadino ed è a carico del Servizio sanitario nazionale Ssn per le prescrizioni in regime di Ssn rilasciate dalla guardia medica o per le ricette Ssn sulle quali il medico abbia precisato il carattere di urgenza”.
Il decreto che modifica la Tariffa nazionale regola anche la remunerazione delle preparazioni galeniche, cioè dei medicinali che il farmacista prepara direttamente per particolari esigenze del paziente su prescrizione del medico.
Era infatti rimasta immutata per circa venticinque anni la tariffa sulle preparazioni galeniche.
Che per Federfarma “era ormai insufficiente a remunerare l’atto professionale del farmacista. Il nuovo testo, frutto di un Tavolo di lavoro presso il Ministero della Salute al quale hanno partecipato oltre a FOFI e FederFarma, ASSOFARM, Farmacie Unite, Utifar, Sifap e Asfi, è importante non solo perché adegua il prezzo delle materie prime a quello di mercato, ma perché riconosce economicamente il valore, la complessità e la delicatezza di questo atto professionale specifico del farmacista”.
“Attendevamo l’adeguamento dal ‘93, il decreto si basa infatti sull’aumento del costo del lavoro – ha dichiarato Vittorio Contarina presidente di Federfarma Lazio -. Se 24 anni fa un farmacista costava 23 centesimi al minuto oggi il suo lavoro viene valutato 42 centesimi al minuto, quasi il doppio. Ecco perché la categoria ritiene che il decreto Lorenzin abbia messo ordine in una situazione non più sostenibile”.
 
 
 
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