La paziente si era sottoposta a un intervento chirurgico ginecologico. Una radiografia effettuata a distanza di alcuni giorni dalle dimissioni evidenziò la presenza di due tamponi di garza nell’addome
Hanno lasciato due tamponi di garza lunghi circa 20 centimetri nell’addome di una paziente di 40 anni. In gergo tecnico si chiamano “pezze”, contengono dei fili metallici e servono a tenere lontane le anse dell’intestino durante l’intervento chirurgico.
Il fatto risale al novembre del 2012; a distanza di più di 5 anni è arrivata nelle scorse ore la sentenza di condanna per due medici all’epoca in servizio all’Ospedale Maggiore di Lodi.
La vittima dell’episodio si era recata presso il nosocomio lombardo per essere sottoposta a un intervento chirurgico ginecologico. A dieci giorni dall’operazione era stata dimessa nonostante accusasse forti dolori.
Poco tempo dopo, secondo quanto riportato dal Giorno, era tornata in Ospedale in preda a febbre alta su suggerimento del medico di famiglia.
Venne effettuata una radiografia che fece emergere il problema, evidenziando chiaramente la presenza dei due fili metallici contenuti nella garza.
La paziente venne quindi sottoposta a un nuovo intervento d’urgenza per la rimozione dei corpi estranei, che stavano causando un processo infettivo nell’intestino. La peritonite in corso aveva determinato la necessità di una resezione di un pezzo dell’organo, che aveva cominciato a inglobare le due pezze.
Agli imputati, finiti a processo con l’accusa di lesioni colpose, sono stati inflitti sei mesi di reclusione, con sospensione della pena. Il Tribunale di Lodi ha inoltre riconosciuto a marito e figlia della paziente una provvisionale immediatamente esecutiva di 10mila euro.
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