A Napoli, solo nelle ultime 48 ore, si sono verificate tre aggressioni a medici e infermieri. Si arriva così al preoccupante numero di 26 episodi di violenza dall’inizio dell’anno.

Non si placa l’escalation di violenze nei nosocomi italiani ai danni del personale sanitario: tre aggressioni a medici e infermieri, a Napoli, sono avvenute nelle ultime 48 ore.

E con gli ultimi episodi si arriva al preoccupante “record” di 26 episodi di violenza ospedaliera da inizio anno.

Ma andiamo ai fatti. L’ultima aggressione è avvenuta ieri sera poco prima della mezzanotte al San Giovanni Bosco.

Qui, due infermieri sono stati aggrediti da un paziente. L’uomo, dopo essersi fatto visitare, pretende di avere immediatamente i risultati delle analisi. Per “ottenere” quanto chiesto, ha iniziato a prendere a calci e a pugni i due infermieri che stavano svolgendo il loro lavoro assistendolo.

Entrambi i professionisti hanno dovuto far ricorso alle cure con una prognosi di 25 giorni.

Ma c’è un altro episodio di violenza che sempre ieri ha coinvolto un medico di base.

Stavolta cambia lo scenario ma le modalità restano identiche. Il medico è stato aggredito invece è stato aggredito al rione Sanità di Napoli, come segnalato dal gruppo “Nessuno tocchi Ippocrate”.

Il giorno prima, l’Ospedale San Paolo di Napoli era stato teatro di una vile aggressione nei confronti di una dottoressa del Pronto soccorso.

Tutto era iniziato con una lite tra il medico e un portantino. Poi è intervenuta una paziente ricoverata nel reparto di Chirurgia dell’ospedale.

La donna, parente del portantino, si trovava in pronto soccorso e non ha esitato a tirare un pugno alla dottoressa.

Il vile atto ha procurato alla professionista lesioni giudicate guaribili in tre giorni.

“Ho appurato che la donna che ha aggredito la nostra dipendente – ha dichiarato il direttore sanitario dell’ospedale, Vito Rago – è ricoverata in Chirurgia da molte settimane. Non c’era alcun motivo perché fosse in pronto soccorso. Evidentemente è ben guarita e ho chiesto al primario della Chirurgia di dimetterla immediatamente. Ho inoltre saputo che la aspetta il rientro al carcere femminile di Pozzuoli dove deve scontare una lunga condanna per gravi reati”.

È infatti emerso che l’autrice del gesto ha precedenti penali e anche, a quanto è stato appurato, una parentela con una delle famiglie camorristiche di spicco del Rione Traiano.

Dopo le tre aggressioni degli ultimi giorni, il personale sanitario è esasperato.

Basti pensare che i medici del San Paolo hanno deciso di presentare una denuncia penale collettiva in seguito a quanto accaduto.

Intanto il direttore sanitario Rago ha disposto il reclutamento di una ulteriore unità di guardiania da utilizzare in pronto soccorso.

 

 

 

 

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