Scoperte attività illecite per una valore superiore a 90mila euro. In Abruzzo la truffa ai danni del Ssn prevedeva l’alterazione delle ricette presentate dai pazienti

Due casi di truffa ai danni del Ssn sono stati scoperti nei giorni scorsi dai Carabinieri del NAS, rispettivamente a Parma e ad Ancona.

In Emilia i militari hanno sottoposto a ispezione una farmacia sequestrando circa 130 confezioni di farmaci defustellati, del valore di circa € 2.500. Rinvenute anche decine di fustelle adesive staccate dalle confezioni di farmaci che risultavano dispensati in assenza di ricette mediche.

Gli uomini del Nucleo Anti Sofisticazioni hanno provveduto a denunciare il titolare dell’esercizio all’Autorità Giudiziaria per truffa aggravata. Il farmacista utilizzava le fustelle, illecitamente rimosse dalle scatole dei farmaci, per chiederne l’indebito rimborso al Servizio Sanitario Nazionale.

L’uomo, inoltre, è stato oggetto di una sanzione amministrativa pari a € 1.600. Aveva infatti dispensato farmaci in assenza di ricetta medica ripetibile e non ripetibile.

I NAS di Ancona hanno portato a termine una complessa indagine che ha svelato la truffa perpetrata ai danni del Ssn da due farmacisti marchigiani. Si tratta di due giovani, entrambi titolari di farmacie e, in un caso, anche di autorizzazione al commercio e distribuzione all’ingrosso di medicinali.

Questi, come appurato dagli inquirenti, provvedevano in concorso tra loro, ad alterare le ricette compilate da medici convenzionati che gli venivano presentate dai pazienti.

Più specificamente, vi inserivano, a insaputa sia del medico prescrittore che del paziente, ulteriori medicinali il cui costo veniva rimborsato dall’Azienda Sanitaria locale. In tal modo si sono procurati un indebito e ingiusto profitto, quantificato in circa € 90mila.

Le prove raccolte dai Carabinieri hanno convinto l’Autorità Giudiziaria a sospendere entrambi i farmacisti.  Questi non potranno più esercitare il pubblico servizio farmaceutico né qualunque attività imprenditoriale ad esso connessa.

Nel corso delle perquisizioni personali e domiciliari, inoltre, i carabinieri hanno eseguito il sequestro preventivo dell’importo equivalente al danno arrecato all’Erario. I due farmacisti ora dovranno ora subire un processo per concorso in truffa aggravata e falso.

 

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