Nella città partenopea sarebbero 40, da inizio anno, gli episodi di violenza in ospedale o comunque ai danni del personale sanitario

Nuovo episodio di violenza in ospedale a Napoli, il 40esimo dall’inizio del 2018. L’episodio si è verificato al Cardarelli. Proprio il nosocomio dove poche ore prima, si era svolto un flash mob per sensibilizzare opinione pubblica e istituzioni sulle aggressioni contro il personale sanitario.

La vittima è una dottoressa del reparto di chirurgia plastica. Secondo quanto ricostruito, il medico stava prestando una consulenza a un paziente proveniente da un altro reparto quando l’uomo l’avrebbe aggredita verbalmente e le si sarebbe avvicinato in modo minaccioso.

A quel punto in difesa del camice bianco sarebbe intervenuto un infermiere che avrebbe bloccato l’aggressore e lo portato fuori dalla stanza. Successivamente ne sarebbe scaturita una colluttazione in cui l’infermiere avrebbe subito alcuni schiaffi.

Il paziente si sarebbe quindi dileguato, mentre i due operatori sanitari si sono recati in Pronto soccorso per farsi refertare, riportando rispettivamente uno e tre giorni di prognosi.

Intanto l’Associazione ‘Nessuno tocchi Ippocrate’, che raccoglie, ormai quasi quotidianamente, le denunce delle violenza subite da medici e paramedici, lancia una proposta:  l’aggressore – si legge sulla pagina Facebook – sconti parte della pena come volontario soccorritore a bordo delle ambulanze del 118.

“L’aggressore si metta nei nostri panni….

L’aggressore deve vivere il nostro panico quando ci dirigiamo su un codice rosso.
L’aggressore deve salutare la famiglia sperando di rivederla la sera!
L’aggressore deve capire che parte di corsa per aiutare e viene schiaffeggiato!
L’aggressore deve capire quando stai per dare un morso ad un panino e fuggi lasciandolo sulla scrivania.
L’aggressore deve capire che non esiste Natale, Pasqua e ferragosto in famiglia!
L’aggressore deve capire che molti di noi non possono andare alla recita del figlio perché in servizio!

Non vogliamo la galera per lui……vogliamo che lui diventi come noi, solo così……riuscirà a capire!”.

 

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