Un uomo è stato arrestato con l’accusa di violenze sessuali su una dottoressa nella guardia medica. Era arrivato a minacciarla di morte

Un uomo residente ad Acquaviva delle Fonti, in provincia di Bari, è stato arrestato con l’accusa di violenze sessuali su una dottoressa nella guardia medica.
Il 51enne perseguitava la dottoressa da tempo. Era arrivato a minacciarla di morte sostenendo di essersi invaghito della donna. Poi, era passato alle minacce di morte, obbligando la professionista a cambiare tre volte la sede di lavoro
Questa situazione insostenibile è durato per oltre un anno. Messaggi, telefonate costanti, fino alle violenze sessuali su una dottoressa nella guardia medica.
Queste sono avvenute nell’ambulatorio in cui la professionista prestava servizio come guardia medica.

Per i reati di stalking e violenza sessuale aggravata nei confronti di una dottoressa la polizia ha arrestato il 51enne Maurizio Zecca.

Gli atti persecutori denunciati dalla vittima e accertati dalle indagini della Procura di Bari sarebbero iniziati nell’ottobre 2016.
La donna, temendo per la propria incolumità, nel settembre scorso ha deciso di sporgere denuncia. L’ultima minaccia risale al 5 novembre scorso.
In quella data, il 51enne ha telefonato alla dottoressa minacciandola: “Se non mi ascolti faccio saltare il palazzo, faccio scoppiare la bombola del gas”.

Stando alle indagini coordinate dalla pm Simona Filoni, la dottoressa sarebbe stata vittima di “un’opera di lenta e crescente persecuzione – si legge nel capo d’imputazione – arrivando (l’indagato) a maturare una vera e propria ossessione” nei suoi confronti.

Tutto è iniziato perché l’uomo era un paziente della dottoressa. Zecca si recava spesso in ambulatorio per farsi misurare la pressione, ma soprattutto per “chiacchierare – ha dichiarato la vittima nella denuncia – e portava sempre qualcosa che io rifiutavo: fiori, caffè, cornetti”.
“Tale disponibilità all’ascolto – ritiene la Procura – veniva travisata da Zecca, il quale in modo pressante e vessatorio iniziava a perseguitare insistentemente” la donna “attraverso una serie continua e reiterata di telefonate (decine in una sola notte a pochi minuti di distanza una dall’altra), di messaggi telefonici e di azioni moleste e minacciose che ingeneravano nella persona offesa un sentimento crescente di ansia e di paura per la propria incolumità”.
La dottoressa ha quindi proceduto al trasferimento in altra sede, ma anche lì è stata raggiunta da minacce.
Nel dicembre 2016, recatosi sul suo nuovo posto di lavoro, l’avrebbe costretta a compiere atti sessuali all’interno dell’ambulatorio.
Lo stalking sarebbe proseguito anche dopo il secondo trasferimento del medico in un’altra provincia.
Qui le minacce sono andate avanti sotto forma di continue telefonate, sempre durante le ore notturne. L’uomo inviava tracce audio pornografiche o contenenti suoni simili a quelli realizzati dal grilletto di una pistola.
Dopo l’ultima minaccia di morte, la Procura ha chiesto l’arresto in carcere.
 
 
 
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