Oggi a Bruxelles si sceglie la nuova sede dell’agenzia europea del farmaco, in lista tra le diciannove città anche Milano

Milano in pole position per essere la nuova sede dell’Agenzia Europea del Farmaco. L’EMA è costretta a lasciare Londra per effetto della Brexit e oggi a Bruxelles si sceglie dove avrà la sua nuova sede.

Come avverrà la selezione

In lista ci sono 19 città europee che aspirano ad ospitare l’Agenzia Europea del Farmaco e i suoi 900 dipendenti, con famiglie al seguito. Al seguito del ritiro di Croazia, Irlanda e Malta ne restano 16: Amsterdam, Atene, Barcellona, Bonn, Bratislava,

Bruxelles, Bucarest, Copenaghen, Helsinki, Lilla, Milano, Porto, Sofia, Stoccolma, Vienna e Varsavia.

La prescelta dovrà soddisfare una serie di requisiti. La nuova sede dovrà essere operativa nel momento in cui il Regno Unito lascerà l’Ue ed essere facilmente accessibile con collegamenti aeroportuali e ferroviari.
Si dovranno inoltre garantire una serie di servizi per il personale: alloggi adeguati sul territorio, scuole per i figli, l’accesso al mercato del lavoro e l’assistenza sanitaria per le famiglie dei dipendenti.
La votazione prevede tre turni. Nel primo ogni Paese ha a disposizione sei punti elettorali: tre vanno destinati alla prima scelta, due alla seconda e uno alla terza. Se non si raggiunge un risultato positivo (42 voti assegnati da 14 stati diversi) si passa ala seconda votazione. Nel secondo turno ogni Paese ha a disposizione un voto; vince la città che prende almeno 14 voti su 27. Se nessuna raggiunge il quorum, allora si passa al terzo, cui accedono le due città più votate nel secondo. In questo turno, ciascun Paese ha un voto e vince la candidata che ne prende di più. In caso di parità, si procede per sorteggio.
Diverse le critiche mosse al sistema di voto, che appare un vero e proprio terno all’otto in cui l’unico modo per vincere è quello di spuntarla al primo turno. La bagarre si crea proprio qui dove, secondo in molti, chi ha una candidata forte le darà i propri tre punti elettorali, assegnerà probabilmente i due punti elettorali della seconda scelta e il punto della terza scelta a candidate deboli, considerate non insidiose, facendo arrivare in semifinale candidate non idonee.

Le favorite della commissione

Milano, apprezzata a livello internazionale grazie alla fortunata esperienza dell’Esposizione Universale, ora crede davvero di poter essere la nuova sede dell’Agenzia Europea del Farmaco.
La Commissione deputata alla decisione, in una pubblicazione ha inserito Milano nella rosa delle favorite insieme ad Amsterdam, Copenaghen, Stoccolma, Vienna e Barcellona (oggi non più tra le favorite a causa della crisi catalana).
Il “nemico da battere” resta la capitale slovacca, Bratislava, che accontenterebbe la richiesta da parte dei paesi dell’est di contare di più anche in termini di sedi istituzionali.
Milano si candida proponendo come sede Palazzo Pirelli, che oggi ospita il Consiglio regionale.  Sala e Maroni, sottolineando l’importanza di questa scelta: “Non solo una sede prestigiosa, ma anche immediatamente operativa”. Questo dato, unito alla facilità e all’efficienza dei collegamenti e ai tanti centri di ricerca presenti sul territorio, “ci rende ottimisti” ha concluso Diana Bracco.
Il Pirellone soddisfa tutti i requisiti imposti dalla commissione. Tra i nostri punti di forza: collegamenti aerei diretti per tutte le capitali europee, la presenza di scuole internazionali e una scuola europea con insegnamenti in olandese, francese, inglese e italiano. Garantiti poi l’accesso alla sicurezza sociale e alle cure mediche per coniugi e figli dei dipendenti dell’Ema.

Perché è così importante aggiudicarsi la nuova sede della Agenzia europea del Farmaco?

Diventare la nuova sede dell’Ema ha una valenza internazionale non solo in termini politici – con un maggior peso nelle decisioni a Bruxelles – ma anche economici.
A risentirne positivamente sarebbe l’industria farmaceutica dell’intero territorio nazionale. L’indotto economico accresce anche con la possibilità che le case farmaceutiche internazionali spostino la loro sede nel capoluogo lombardo proprio come fecero con Londra. Bisogna poi considerare tutto l’indotto derivante dai meeting che periodicamente vengono ospitati al’Ema.

Un appoggio bipartisan

L’appoggio alla candidatura del capoluogo lombardo viene da tutte le parti politiche e le istituzioni italiane, dal Presidente della Repubblica al Presidente del Consiglio, dal dai gruppi di Maggioranza a quelli di Opposizione.
In regione il fermento è tanto, tutti dal sindaco Beppe Sala al presidente della Lombardia, Roberto Maroni, dalla ex presidente di Expo, Diana Bracco, al presidente della Camera di Commercio di Milano, credono nella rivalsa internazionale della città.
“Certamente Milano è una delle città che ha le caratteristiche per essere prescelta”, ha ribadito anche il presidente del Parlamento europeo Antonio Tajani augurandosi che “gli stati europei facciamo una scelta di qualità”.
 
 
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