Si è verificata l’ennesima aggressione in ospedale, questa volta a danni di un medico picchiato dal cugino di un paziente

Arrestato con l’accusa di lesioni personali, si tratta del cugino di un paziente che si era presentato in ospedale accusando dolori conseguenti a un intervento chirurgico e, proprio come in una scena da regolamento di conti, aveva fatto poi ritorno all’ospedale un paio di ore più tardi accompagnato dal cugino e dalla sorella.
Frattura del setto nasale per il dottor Francesco Vitulli, medico dell’ospedale di Foggia.
In seguito all’episodio di brutale violenza subita dal dottore, il sindacato USSMO ha esplicitamente detto “Basta aggressioni a carico dei medici. Anche oggi lo speciale bollettino di guerra denuncia una aggressione a carico di un medico della Unità operativa di Chirurgia degli Ospedali Riuniti di Foggia”.
In servizio durante il turno di guardia pomeridiana di sabato 22 luglio, intorno alle ore 16.30 il dottor Vitulli ha ricevuto la visita del paziente che era stato sottoposto a un’operazione qualche giorno prima. L’uomo accusava forti dolori e così il medico gli ha prescritto una terapia antidolorifica per lenire la sofferenza.
Poco più tardi lo stesso faceva ritorno all’istituto ospedaliero accompagnato dai parenti che visibilmente alterati si sono scagliati contro il dottore. La sorella del paziente ha iniziato con insulti che il dottore ha inutilmente cercato di placare. È seguita l’aggressione e il cugino dell’uomo operato ha prima sputato al dottore per poi passare alle mani.
Michele Del Vecchio, questo il nome del 62enne cugino del paziente dolorante e proveniente da Zapponeta in provincia di Foggia, è stato arrestato.
Nella nota redatta dal sindacato USSMO si legge che “Al nostro collega va tutta la solidarietà del sindacato USSMO e dei suoi iscritti. Più e più volte abbiamo chiesto maggiore sicurezza per il lavoro dei medici e degli operatori sanitari in genere. Ma non si vuole investire su questo o, ove è presente un servizio, a volte questo non risulta sufficiente ad evitare questi atti incresciosi. Ci sembra che ormai la misura sia colma”.
 
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