La Cassa Forense ha stabilito che il contributo integrativo minimo non sarà dovuto nel quinquennio 2018-2022. Attesa l’approvazione dei Ministeri Vigilanti.

Il 29 settembre scorso il Comitato dei Delegati di Cassa Forense ha approvato una delibera attesa da più parti: l’abolizione del pagamento del contributo integrativo minimo per il quinquennio 2018-2022.
Resta comunque dovuto il contributo integrativo nella misura del 4% dell’effettivo volume d’affari dichiarato ai fini IVA e ripetibile nei confronti del cliente.
Ad essere esentati dal pagamento sono tutti gli avvocati che hanno un volume di affari fino a 17.500 euro annui, fatta eccezione per quanti già possono beneficiare dell’esclusione trovandosi nei primi cinque anni di iscrizione alla Cassa.
Attualmente la delibera è in attesa della conferma dei Ministeri Vigilanti.
In questo modo, la Cassa Forense introduce al proprio interno il principio della proporzionalità tra contributi e volume di affari dichiarato. Sebbene  per ora il provvedimento abbia una durata di soli cinque anni, c’è la possibilità che diventi un provvedimento definitivo.
Il presidente della Cassa Forense, l’avv. Nunzio Luciano, afferma che la delibera è “in linea coerente con le misure già adottate e con quelle allo studio finalizzate a contenere e a combattere le difficoltà nelle quali, purtroppo, ancora versa molta parte dell’Avvocatura e, segnatamente, quella più giovane”.
Perché il provvedimento di sospensione del pagamento del contributo integrativo minimo diventi effettivo, dunque, bisogna solo attendere l’approvazione dei Ministeri Vigilanti.
L’approvazione dei Ministeri Vigilanti è ovviamente tutto tranne che scontata. Potrebbe essere obiettato, infatti, che la decisione di inserire la novità in una semplice manovra e non in una riforma strutturale della previdenza, che tenga conto di tutte le diverse variabili.
Inoltre, se la delibera diventasse effettiva, vi sarebbero nell’immediato minori entrate per la Cassa.
La temporanea abolizione del contributo integrativo minimo e le conseguenti minori entrate potrebbero compromettere la sostenibilità finanziaria di lungo periodo.
Sicuramente, si tratta di un provvedimento dal grande impatto e notevoli conseguenze sia per i professionisti, che vedrebbero alleggerita la pressione su di loro, che per la gestione della Cassa Forense.
 
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1 commento

  1. Qualcuno risponde alla domanda di come sia nata la vita sostenendo che sia stata importata sulla terra attraverso comete o altri corpi celesti; questo non risponde alla domanda di come è nata la vita ma sposta solo il problema altrove. Qualcuno pensa di avere risolto il problema dei redditi bassi col sistema proporzionale, ma lo ha solo spostato più avanti; cosa riceverà di pensione chi versa importi irrisori?
    Sarà il caso che intervenga lo Stato con aiuti; questa è gente che ha creduto in una professione e si è trovata con una mano davanti ed una di dietro, grazie soprattutto alle scelte filocapitalistiche dei governi di centro sinistra.

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