Un ufficio della Polizia di Stato tra le mura del Gaslini. L’iniziativa nasce dal progetto “sicurezza e salute”, avviato tra Questura di Genova e ospedale.
Si trova a piano terra, all’interno del padiglione 13 dell’ospedale pediatrico Gaslini. È il nuovo ufficio delle forze dell’ordine, inserito all’interno dell’Urp, nella struttura ospedaliera di Genova. Gli uffici saranno aperti la mattina, dal lunedì al sabato, e due pomeriggi a settimana.
L’iniziativa nasce da un progetto di sicurezza e salute, basato sulla formazione e prevenzione. Sebbene l’ospedale sia già una struttura sicura, la presenza al suo interno di un presidio della Polizia di Stato, è comunque utile e rassicurante.
Soddisfazione è stata espressa sia dal questore di Genova, Sergio Bracco, che dal direttore generale del Gaslini, Paolo Petralia, perché l’apertura del front office rappresenta la consolidazione di un rapporto di collaborazione che dura da anni.
Sicurezza e vicinanza al personale e ai pazienti
L’idea non è solo quella di fornire un presidio di sicurezza all’interno della struttura, ma anche un servizio di vicinanza e prossimità al personale sanitario, e soprattutto alle famiglie dei piccoli pazienti.
Di fatto, l’istituto pediatrico Giannina Gaslini è un’eccellenza nel campo medico internazionale. Anche quest’anno ha ottenuto il riconoscimento di Joint Commission International, conferito dal maggior ente di accreditamento degli Stati Uniti dopo un’attenta analisi.
Si tratta del controllo da parte del Joint Commission on Accreditation of Healthcare Organizations, cui il Gaslini si sottopone volontariamente. Negli anni l’ente ha accreditato più di 5mila ospedali, sui 20 mila che monitorizza, con la missione di migliorare la qualità dell’assitenza sanitaria nella comunità internazionale.
Questi accrediti danno la misura della qualità offerta dal Gaslini, che oggi propone un nuovo servizio: il front office di Polizia. Il personale girerà per i reparti, ma non solo. La Polizia di Stato organizzerà anche vere e proprie attività formative e laboratori per i piccoli pazienti dell’ospedale. Come già avviene nelle scuole.
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